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Le sfide irrisolte de Alexandre Deulofeu e le loro soluzioni secondo Agustí Chalaux.

Le sfide irrisolte de Alexandre Deulofeu

e le loro soluzioni secondo Agustí Chalaux.

«Allora lo zoppo salterà come un cervo,

e la lingua del mutolo canterà;

perciocchè acque scoppieranno nel deserto,

e torrenti nella solitudine.

E il luogo arido diventerà uno stagno,

e la terra asciutta

vene di acque»

(Isaia 35, 6-7).

Presentazione.

In questo articolo Brauli Tamarit ci invita a conoscere due catalani universali del secolo XX che sono passati inavvertiti, perche a su tempo osarono mettere in discussione le correnti di pensiero «politicamente corrette». Ma non solo ci introduce nelle loro sorprendenti biografie e le loro teorie eterodosse, cerca pure di stabilire un nesso fra le domande e le risposte che vengono suscitate.

In un momento di crisi globale, dove tutti i modelli del secolo XX sono falliti, ci mancano punti di riferimento per capire una storia que sembra andare alla deriva, ed una politica incapace di sottomettere i poteri fattuali che portano l’acqua al loro mulino. La lettura dell’avventura vitale e intellettuale del Deulofeu e del Chalaux suscita dubbi sulla validità degli schemi che hanno retto il nostro pensiero collettivo sulla storia, la politica e l’economia, e ci mostra la necessità di guardare più lontano per creare nuovi modelli e non diventare ostaggi della mediocrità degli intrallazzi di ogni giorno.

Martí Olivella.

La difesa della pace di Alexandre Deulofeu durante la Guerra Civile Spagnola del 1936-1939.

Alexandre Deulofeu (1903-1978) fu una persona versatile: farmacista, chimico, politico, filosofo della storia, musicista, agricoltore sperimentale, manovale e poeta, tracciò una teoria ciclica degli imperialismi1 e delle civiltà che il suo amico Francesc Pujols bettezzò col nome di matematica della storia.

Alexandre Deulofeu (1903-1978).
Alexandre Deulofeu (1903-1978).

Ma già prima di tracciare questa teoria, il Deulofeu fu una persona compromessa con la pace e l’intesa fra persone di diversa etnia ed ideologia.

Il Deulofeu, uomo di sinistra, repubblicano e catalanista, scriveva articoli per il giornale di Figueres, L’Empordà Federal, dove polemizzava con i suoi opponenti politici dell’altro giornale della città, La Veu de l’Empordà.

Fu nominato consigliere comunale del comune di Figueres nelle liste di Esquerra Republicana de Catalunya (E.R.C.), e nei giorni della sollevazione militare di luglio del 1936, essendo il sindaco titolare a Barcellona per tenere una conferenza, fu nominato sindaco provvisorio2.

Dal suo nuovo posto evitò che il popolo armato fedele alla Repubblica si scontrasse con i militari indecisi del Castello di Figueres3. Evitò pure il saccheggio e la distruzione di edifici religiosi e di opere d’arte4, oltre a permettere la fuga in Francia dei suoi avversari politici. Stimolò il Comitato della Scuola Nuova Unificata, che sviluppò un lavoro fecondo, annullato poi dalla continuazione della guerra5.

Più avanti, la giunta comunale di Figueres fu ricostituita6. Come consigliere partecipò nella trasformazione della Escola d’Arts i Oficis in Escola de Treball7. Dopo i fatti del 3 maggio del 1937 ritornò al comune, dove lavorò per riassestare le finanze municipali8. Dopo di che rinunciò al suo posto e divenne consigliere di cultura9. Fu chiamato alle armi in settembre del 1938 come ufficiale sanitario10. Con la disfatta repubblicana, il 5 febbraio del 1939 andò in esilio, lasciando indietro a Figueres sua moglie a capo della farmacia familiare e per prendersi cura delle due figlie11.

In esilio fu rinchiuso in campo di concentramento a Perpignan, dove soffrì le ristrettezze dei rifugiati repubblicani catalani e spagnoli in Francia12. Una delle persone con le quali polemizzava attraverso la stampa, e che il Deulofeu aveva ayutato a fuggire in Francia quando egli era il sindaco di Figueres, – mossèn Barceló, un prete di Mallorca che in più era poeta –, restituì il favore, a lui e a un gruppo di compagni, procurando la loro liberazione13.

La teoria ciclica di Alexandre Deulofeu.

Sotto l’influenza de Oswald Spengler e Arnold Toynbee, Alexandre Deulofeu aveva incominciato a comporre la sua teoria ciclica nel suo primo libro, Catalunya i l’Europa futura (La Catalogna e l’Europa futura), pubblicato nel 1934 con una prefazione di Antoni Rovira i Virgili.

Ma fu durante l’esilio che rifinì con più precisione questa teoria, e al suo ritorno dalla Francia decise di fondare la sua casa editrice, Editorial Emporitana, e pubblicare l’elaborazione di questa teoria lungo la storia umana.

Alexandre Deulofeu fa un parallelismo dei cicli storici con i cicli naturali degli esseri vivi. Secondo lui, le civilità o culture hanno fino a tre cicli di circa 1.700 anni l’uno. Questi cicli riguardano tutti gli aspetti della vita umana: l’arte, la filosofia, la scienza, la politica, l’economia, la religione, ecc.14.

Ogni ciclo di civiltà o cultura di 1.700 anni inizia con una fase che egli chiama di frammentazione demografica, di circa sei secoli e mezzo di durata, dove il potere politico si trova diviso in piccoli nuclei, ma dove si sviluppa la massima creazione artística, filosofica e scientifica15. In un secondo tempo sopravviene la fase denominata di grande unificazione, di circa dieci secoli e mezzo. In questa fase non si hanno nuove creazioni ma si spande la creazione dell’epoca precedente in tutto il territorio occupato da questa cultura. Alla fine del ciclo i popoli rinunciano volontariamente a qualunque manifestazione dello spirito.

Le trasformazioni che hanno luogo nel passaggio da una fase all’altra spesso seguono un movimento oscillante, nel quale i progressi più profondi si avvicendano con involuzioni non così profonde. È quello che il Deulofeu chiama la legge di due passi avanti e un passo indietro16.

Dei fino a tre cicli di 1.700 anni che può avere una civiltà o cultura, il primo coincide con un periodo di imitazione della cultura precedente. Il secondo ciclo è quello dell’apogeo, dove viene manifestata la vera personalità della cultura implicata. Finalmente, nel terzo ciclo c’è un’imitazione dell’arte, la filosofia e la scienza dei cicli precedenti, dopo di che viene completamente dimenticata l’opera di creazione delle generazioni passate17.

Durante questi cicli di civiltà appaiono i diversi imperialismi, che hanno una durata approssimata fra i cinque e i sei secoli. Questi imperialismi presentano una prima fase federale18, dopo di che sopravviene una depressione, seguita da una fase aggressiva chiamata assolutista, la disfatta militare, la fase conservatrice di apogeo, e finalmente la disintegrazione e la morte19.

Le profezie avverate di Alexandre Deulofeu.

Mentre elaborava la sua teoria, egli esponeva pure una serie di predizioni che non erano conseguenza di rivelazioni né di capacità paranormali sue, ma che emanavano dalla teoria stessa.

Già durate l’esilio, Alexandre Deulofeu aveva esposto la sua opinione che la Germania, nonostante la sua spirale aggressiva, sarebbe stata sconfitta nella Seconda Guerra Mondiale.

Ma dopo la fine dellla guerra egli annunciò che in dieci anni la Germania sconfitta passerebbe alla testa dell’Europa, mentre che gli imperialismi francese e inglese andrebbero in declino20.

Nel suo libro La pau al món per la matemàtica de la història (La pace nel mondo attraverso la matematica della storia), il Deulofeu aggiunse la sua predizione dicendo che, attorno al 2000, la Unione Sovietica sarebbe caduta21 mentre le due Germanie si sarebbero riunificate.

La difesa della pace di Alexandre Deulofeu durante la Guerra Fredda.

Essendosi accorto che gli Stati Uniti di America potevano arrivare a credersi la loro propria propaganda, e convertire la loro guerra fredda con la Unione Soviética in una «guerra calda», Alexandre Deulofeu convinse un generale di brigata del Venezuela che stava alla OTAN, un tale Víctor José Fernández Bolívar, perche diffondesse la sua teoria in questo organismo, allo scopo di convincere il blocco occidentale che il nemico sarebbe caduto senza lottare.

Così fu che il generale pubblicò fra 1962 e 1964 una tesi nella Scuola Superiore di Guerra di Parigi, basandosi in parte sulle teorie di Alexandre Deulofeu. Il libro nel quale pubblicò questa tesi divenne libro di consultazione in certi organismi, come il Collegio di Difesa della OTAN22.

Tutti e due misero il loro granello di sabbia perche l’umanità potesse andare avanti più in là della U.R.S.S., secondo il Deulofeu continuatrice dell’imperialismo degli tzar.

Le profezie irrisolte di Alexandre Deulofeu: il caso della Cina.

Alexandre Deulofeu fece pubbliche altre predizioni, basate nella sua teoria ciclica.

Quella che potrebbe produrre le conseguenze più traumatiche per l’umanità, in rapporto al volume di popolazione implicato, è la crisi che può aver luogo in Cina.

Nel suo primo libro della versione più lunga di La Matemàtica de la Història23 avverte:

«… in questi ultimi anni, con la velocità del fulmine abbiamo visto crollare tutte le forze sotto il dominio di un nuovo centro egemonico che, nel suo primo processo aggressivo, ha attuato la conquista e l’unificazione della Cina e prosegue la sua aggressione in Corea e Indocina».

Nell’introduzione del libro riassunto, La Matemàtica de la Història (La Matematica della Storia), del 1951, pag. 30, dice:

«Rispetto all’Asia, l’impero cinese seguirà il suo impressionante processo ascendente. Si impadronirà di tutte le possessioni russe in Asia, e solamente si troverà davanti un altro colosso, l’impero nipponico, che, come quello tedesco, raggiunge ora un’epoca di apogeo imperiale».

Nel nono libro della versione più ampia di La Matemètica de la Història24, Alexandre Deulofeu fa una descrizione di supposte profezie concordanti trovate nella Gran Piramide e nella Bibbia, che dopo confronta con quello che la sua teoria gli permette prevedere. Questo nono libro avrebbe dovuto essere pubblicato poco dopo la sua morte, avvenuta nel 1978, ma la pubblicazione fu rimandata fino al 2005.

Nella pagina 193 di questo nono libro dell’opeera più ampia della Matemàtica, il Deulofeu ci ricorda che la cultura cinese si trova alla fine del suo terzo ciclo, ma che un nuovo imperialismo ha iniziato la sua fase aggressiva, e dopo avere riunificato tutta la Cina minaccia di traboccare fino a raggiungere i territori di Israele e del Mar Morto. Il risultato di questo straripamento sarebbe uno scontro distruttivo fra la Germania, tutrice dell’Europa, e questo nucleo imperialista cinese.

Anche Juli Gutièrrez Deulofeu, nipote dell’anteriore e difensore del pensiero di suo nonno, ci ammonisce su questo pericolo nel suo libro Alexandre Deulofeu. La matemàtica de la història (Alexandre Deulofeu. La Matematica della Storia)25.

Nella pagina 136 Juli Gutièrrez menziona la sociologa Valerie Hudson che pensa che, se le cose vanno avanti così, per l’anno 2020 in Cina ci saranno più di 40 milioni di cinesi maschi senza compagna, cosa che produrrà violenza, delinquenza e criminalità organizzata.

Seguiamo con la pagina 137 dove descrive i dati della situazione interna in Cina:

«Gli analisti calcolano che sono più di 200.000 i conflitti del lavoro che hanno luogo in Cina dalla fine degli anni novanta. Conflitti che si aggravano a misura che aumentano le differenze fra i ricchi e i poveri. Queste differenze sociali sono molto più gravi in una Cina che si dice ancora comunista, che in un paese capitalista occidentale. Tant’è così che in Cina attualmente ci sono oltre dieci milioni di schiavi, cioè persone che ricevono il cibo in cambio per il loro lavoro, ma che non hanno alcun salario. Ma la situazione dei 40 milioni di disoccupati è ancora peggiore: vagano per le strade delle città principali del nord-est del paese cercando una opportunità per poter sopravvivere. Di fatto avranno poche opportunità, dato che si prevede che prima del 2007 il numero di disoccupati si moltiplicherà per tre».

Juli Gutièrrez va avanti e ci ricorda:

«Per evitare che ci sia una convulsione sociale dalle conseguenze imprevedibili, così come hanno fatto il resto di imperi, la potenza cinese cercherà fuori quello che non puo ottenere a casa sua. Già l’aveva annunciato il Deulofeu, e la realtà interna del paese gli da la ragione. La catastrofe è imminente»26.

Il caso degli Stati Uniti di America.

Alexandre Deulofeu diceva che Stati Uniti di America costituiscono un imperialismo nella sua fase federale, dove la società è divisa fra capitalisti e proletari, queste ultime espressioni prese dalla terminologia del Deulofeu.

Egli scrive:

«… Al giorno d’oggi gli Stati Uniti hanno raggiunto il momento culminante dello splendore e la gloria del primo processo aggressivo. Sono momenti in cui gli imperi danno l’impressione di essere invincibili, e lo sarebbero infatti se non portassero dentro di sé il seme della disintegrazione e della catastrofe. Che cosa è successo all’impero americano? Né più né meno che quello che è successo agli altri imperi nel momento equivalente. I sintomi sono perfettamente visibili. Da un lato l’accumulo delle ricchezze nelle mani di una classe; dall’altro, lo scontento della classe operaia. Sono queste circostanze che hanno condotto tutti gli imperi alla lotta violenta di classi, ed hanno determinato la loro caduta nelle mani di un dittatore all’inizio della fase unitarista. Oggigiorno, i cammini che portano il gran impero americano per queste strade pericolose sono ben visibili. Gli scioperi innumerevoli ci mostrano la separazione che esiste fra il capitale e il lavoro negli Stati Uniti. L’odio fra i capitalisti e i lavoratori si accentuerà e porterà fatalmente alla lotta armata. Approfittando una guerra esterna, il proletariato americano si alzerà contro la classe dirigente, come già fece il proletariato tedesco nella guerra del 1914-1918. Allora la grande potenza americana patirà disgrazie senza fine. Gli orrori della rivoluzione francese si ripeteranno moltiplicati in proporzione alla numerosa popolazione americana. Sopravverrà una gran depressione seguita da un’invasione esterna. Ci saranno anni di distruzione, di esaurimento e di lotta fra le fazioni opposte. Questo stato porterà all’instaurazione di un potere assoluto e di nuovi sogni di conquista e di egemonia universale. Di conseguenza ci sarà una nuova tragedia per l’umanità»27.

Qui egli descrive una depressione che può portare gli Stati Uniti ad una tripla guerra civile: di classi sociali opposte, di etnie opposte, e di leader opposti. Sarebbe l’equivalente della Guerra di Successione dell’imperialismo spagnolo o della Rivoluzione Francese dell’imperialismo francese. Da questo scontro si avrebbe una fazione vittoriosa, si stabilirebbe uno Stato su basi unitarie e si inizierebbe un’espansione aggressiva assolutista, (l’equivalente al Napoleone francese o al Hitler tedesco), che si fermerebbe solo con una disfatta militare che dissuaderebbe questo imperialismo dal conquistare tutto il mondo, per entrare poi nella fase di apogeo di questo imperialismo, di tendenza paternalista, dove si limiterebbe a conservare le possessioni che ha già.

Il caso dell’imperialismo spagnolo.

Nel 2029 l’imperialismo spagnolo compirà 550 anni di esistenza28. Bisogna ricordare che 550 anni è la durata media degli imperialismi secondo il Deulofeu, ma la situazione di questo territorio nel ciclo della civiltà si trova ancora nella fase di grande unificazione, precisamente nel momento di massima depersonalizzazione dell’essere umano29. Questo fa prevedere una mancata intesa fra le diverse nazioni che compongono la Spagna, che smetteranno la loro dipendenza dal corpo imperialista al quale sono ancora addossate per diventare parte di una Europa sotto la protezione tedesca.

Facendo uno sforzo di previsione, è evidente che, con buona volontà da parte di tutti, si possono trovare diversi tipi di soluzioni, in tal modo che i possibili conflitti menzionati, che si possono prevedere grazie alla teoria ciclica di Alexandre Deulofeu, abbiano il minimo possibile di conseguenze dannose. Ma in questo testo cercheremo di chiarire come si potrebbero risolvere d’accordo con le informazioni fornite dallo stesso Alexandre Deulofeu, e, in più, utilizzando il modello politico, economico e sociale di Agustí Chalaux de Subirà.

Agustí Chalaux e Horace Finaly.

Agustí Chalaux de Subirà (1911-2006) era un adolescente inquieto che quando aveva quattordici anni ascoltò una conferenza titolata Il ruolo dei banchieri nella società. L’oratore era il banchiere Horace Finaly, presidente della Banque Nationale de Paris et des Pays-Bas (Paribas).

Agusti Chalaux (1911-2006).
Agustí Chalaux (1911-2006).

Al momento delle domande, Agustí Chalaux chiese la parola e finito l’atto il Finaly si occupò personalmente del giovane Agustí.

Durante quattordici anni tutti e due si trovavano nella casa del banchiere, e questi gli spiegava i fatti, le cognizioni, e informazioni dello sconosciuto mondo interno del suo mestiere.

Tre anni dopo quel primo incontro, in uno dei colloqui periodici successe un fatto di importanza capitale, che lo stesso Agustí ci racconta:

«L’incontro era alle otto e mezza di sera nell’ufficio del Finaly. Quando arrivai, un cortese domestico mi informò che monsieur Finaly era molto dispiaciuto di non potermi vedere immediatamente, dato che aveva una riunione importante, e mi pregava di attenderlo in biblioteca.

Al principio mi dedicai a sfogliare i libri. Dopo, mi misi al suo scrittoio e in modo meccanico confermai che i cassetti erano aperti. Le proteste della mia coscienza non mi impedirono di trovare il coraggio di rigirare i cassetti. Era tutto ben ordinato in cartelle coi loro titoli, tutte molto interessanti. La mia astuzia di adolescente aveva la precauzione di mantenere le cartelle nello stesso ordine in cui le avevo trovato. In fondo all’ultimo cassetto trovai una cartella confidenziale. Ne lessi il contenuto senza capire gran che, infatti si trattava di cose molto nuove per me. Era il rendiconto di una riunione importante svoltasi a Parigi nel 1919. ricordo che i presenti esclusivi della riunione erano J.P. Morgan, sir Henry Deterding, e Finaly che era l’anfitrione. Nella riunione c’erano solo loro, ma ogni tanto chiamavano esperti diversi, i cui nomi non ricordo, e chiedevano chiarimenti. La cosa più interessante per me fu un riassunto che c’era alla fine del documento.

Il riassunto conteneva due punti:

Primo. Secondo gli esperti, ma anche secondo l’opinione generale dei grandi economisti di prima e durante la guerra del 1914, le scorte d’oro solo permettevano coprire le spese belliche durante tre mesi. Per vincere questa difficoltà i banchieri internazionali avevano suggerito ai governi che si abbandonasse la convertibilità in oro delle rispettive monete in carta, al meno all’interno di ogni Stato.

Secondo. Se la carta-moneta, svincolata dall’oro, che era stata decantata e realizzata durante la guerra, ora, terminata questa, veniva razionalizzata, questo fatto permettrebbe ai banchieri internazionali e ai responsabili delle classi abbienti – secondo gli esperti – di guadagnare di più che se si manteneva la moneta disinformativa e anonima vigente in quel momento e che lo è ancora oggi.

Conclusione. La decisione dei riuniti fu che non erano interessati a razionalizzare la carta moneta scritturale irrazionale vigente perche, in primo luogo, di denaro ne avevano già abbastanza, e, secondo, la carta moneta razionale attuale permetteva il gioco (sporco) della plutocrazia mondiale.

Mentre mi trovavo immerso nella lettura appassionante di questo rendiconto mi arrivò un ceffone inaspettato che mi buttò a terra. Durante alcuni istanti no seppi cosa mi fosse successo. Dopo, il Finaly, con un’attitudine diversa, mi aiutò gentilmente ad alzami e si scusò con me. Mise l’accento sulla mia indiscrezione di fronte alla fiducia che mi aveva dimostrato lasciandomi solo nella sua biblioteca con i cassetti aperti. Disse che neanche un domestico avrebbe osato fare quello che io avevo fatto (cosa di cui dubito, ma sicuramente egli aveva più spie a casa degli altri che all’opposto).

Dopo l’incidente facemmo cena e nessuno seppe dell’esagerata reazione del Finaly. Durante la cena mi chiese che cosa avessi capito del rapporto che avevo letto.

Risposi che quasi nulla.

La parola che mi ha più colpito è stata «plutocrazia».

Poco a poco, disse, ti spiegherò tutto.

Quel giorno non mi spiegò nulla. Più avanti si lasciava trascinare dalla tentazione di confidarsi con me su tutti quei temi così entusiasmanti. Si compiaceva di aprire la sua mente più nascosta ad un adolescente assetato che, con una scura intuizione, aveva indovinato l’importanza di un’informazione mantenuta nascosta da quella casta superiore dei grandi banchieri. Il Finaly aprì la mia mente a colpi di scure…

La passione risvegliata da tutte queste scoperte mi fece iniziare gli studi di economia a Parigi. Il Finaly si burlava dei problemi che mi causavano gli studi, giacchè considerava molto poco scientifiche le conoscenze di economia che venivano insegnate all’università.

Consigliato da lui, e compiendo il desiderio di mio padre, mi iscrissi nella Scuola di Chimica di Mulhouse. In questa scuola misero sottosopra tutta la mia retorica, tutto il mio modo di pensare idealista. Mi dissero: i fenomeni vengono studiati con un metodo preciso, indipendentemente dalle tue convinzioni etiche, dagli ideali trascendenti, dalle ideologie e dalle passioni che tu possa avere. Un fenomeno è un fenomeno, una cosa oggettiva che puo essere studiata e documentata. Quando ti centri nello studio de un fenomeno non devi fare altro. La logica serve per studiare i fenomeni e per nient’altro. La logica non è un campo di concentramento, puoi entrare ed uscirne quando vuoi, non come la religione. Quando esci dalla logica, fai quello che vuoi, per la vita di ogni giorno non ti serve a nulla. Quest’istruzione basica mi è servita di molto nella vita.

La scoperta di questo metodo scientifico, preciso e rigoroso, applicato ai fenomeni fisici e chimici, mi permise di iniziare a impostare lo studio dei fenomeni sociali ed economici con una precisione e un rigore simili»30.

Agustí Chalaux e Lluís Maria Xirinacs.

Agustí Chalaux visse le sue esperienze politiche dapprima nel mondo del catalanismo di sinistra, e dopo nel movimento libertario, dove verificò, durante i fatti rivoluzionari del 1936 in Catalogna, l’inutilità degli ideali se non sono accompagnati da soluzioni precise e rigorose.

L’occupazione sovietica dell’Ungheria nel 1956 convinse Agustí Chalaux che la violenza rivoluzionaria era inutile, dato che con la violenza lo Stato è praticamente indistruttibile, perche ha tutti i mezzi per mantenersi.

Negli anni 1979 e 1980 prese contatto con l’ex senatore Lluís Maria Xirinacs, e lo convinse a studiare un nuovo modello politico, economico e sociale alternativo al capitalismo e al comunismo. Il Xirinacs abbandonò la politica attiva, e con antichi suoi seguaci ed alcune altre persone creò, insieme ad Agustí Chalaux, il Centro di Studi Joan Bardina, che prese il nome del pedagogo innovatore Joan Bardina i Castarà.

Lluis Maria Xirinacs (1932-2007).
Lluís Maria Xirinacs (1932-2007).

Antecedenti storici del modello di Agustí Chalaux.

Il modello elaborato da Agustí Chalaux, Lluís Masria Xirinacs, e il loro gruppo, pretende mantenere le libertà individuali ed allo stesso tempo garantire una minima sussistenza materiale per tutti, proponendo un regime di trasparenza economica che renda il più possibile difficile la corruzione, utilizzando il ricorso della telematica, senza che la sua utilizzazione abbia a degenerare in tirannia totalitaria.

L’idea iniziale si basa sulla constatazione che, ai tempi delle città-stato dei primi sumeri, c’era un mercato basato nel templi che facevano la funzione di banche, retti da sacerdoti-banchieri. Gli abitanti portavano i loro prodotti al tempio-banca per scambiarli per unità monetarie che restavano registrate in vari modi, fra questi le tavolette di argilla. In quete tavolette di argilla, antesignane della scrittura, erano indicati i nomi del venditore e del compratore, le merci e le unità monetarie utilizzate.

Tavoletta del III millennio a.C. di una localita della Siria.
Tavoletta del III millennio a.C. di una località della Siria.

Secondo la tradizione platonica orale dei grandi banchieri, che Agustí Chalaux aveva appreso dal suo maestro Finaly, questo sistema diede il nome ad un’epoca d’oro, dove la moneta non era né d’oro né d’argento, e dove regnavano la pace e la prosperità.

La padronanza delle leghe, e la posteriore invenzione della moneta metallica, completamente anonima, che permette il gioco sporco, la speculazione e la corruzione, permisero al re Sargon I di Akkad di annientare il sistema anteriore basato sulle tavolette di argilla e cominciare una corsa di imperialismi successivi che è andata avanti fino ai nostri giorni. Gli imperialismi e la corruzione económica fecero assieme la loro entrata.

Il modello politico, economico e sociale di Agustí Chalaux.

Il concetto è di creare un sistema di trasparenza informativa mercantile come quello che utilizzavano gli antichi sumeri, lasciando da parte le monete e banconote anonime attuali, ma utilizzando i mezzi tecnici offerti dai sistemi telematici moderni.

Con questo sistema tutte le operazioni commerciali vengono realizzate per mezzo di un contratto chiamato fattura-assegno, dove sono riportati i dati del venditore, del compratore, le merci e le unità monetarie utilizzate. Questa fattura-assegno lascia una prova giuridica dello scambio avvenuto31.

(Area di contabilità generale).

Quantità Articolo N. codice Prezzo unitario Totale

15 kg.

Patate 015.24.35

50

750

10 kg.

Fagioli 015.49.84

120

1200

5 kg.

Arance 015.36.75

50

250

Totale

2200

5% Tassa Unica di Solidarietà Sociale

110

Totale generale

2310

(Area di tutela giurisdizionale).

Casa Juan CARTA D’IDENTITA
C/ Badalona, 35
08018-Barcelona CLIENTE Josep Coromines Andreu
N. collegiale: 35.426 Códice personale ABD 380314
Banco Mediterráneo Cassa di Risparmio N. 0246
N. v/c ABD 359.840 Pagamento: immediato A 30 giorni
Nota: Pagamento garantito dalla Cassa Interbancaria. Sconto a pagare dal cliente.

Fattura-assegno.

Queste operazioni vengono registrate per mezzo di una serie di reti telematiche di proprietà della comunità, sotto il controllo di una giustizia indipendente dai diversi organi politici esecutivi e legislativi32.

Per garantire l’indipendenza della giustizia, questa riceve ed amministra automaticamente una percentuale fissa di tutti i preventivi ordinari e straordinari dello Stato. In questo sistema telematico, i dati statistici di tutto il mercato sono a disposizione dei suoi agenti33, mentre che i dati personali sono solo a disposizione della persona stessa e della giustizia nel caso che si dovesse promuovere un giudizio in cui questa sia implicata34.

Per garantire la sussistenza di tutti gli individui del mercato, viene proposto un sistema automatico di rendite35. Questo puo comportare una rendita basica o salario sociale per ogni individuo che non abbia entrate, allo scopo di eliminare la miseria materiale.

Allo scopo di assicurare questo sistema di rendite, si propone un’ipotesi di lavoro, chiamata del bene comune mercantile, in base alla quale, se si applica questo sistema economico più scientifico, si deve poter verificare o smentire l’esistenza di una ricchezza della comunità nata dalle invenzioni che non pagano più diritti di brevetto, e che generano degli eccedenti di produzione che permetterebbero inventare il danaro necessario per l’acquisto di questi stessi eccedenti, senza creare inflazione36.

Se questa ipotesi si avvera, Agustí Chalaux afferma che il culmine del suo modello sarebbe raggiunto il giorno in cui le rendite della comunità fossero superiori a quelle del mercato privato, momento in cui si raggiungerebbe quello che lui chiama comunismo libertario.

Per ragioni di prudenza economica, vengono mantenute delle tasse minime, in attesa di confermare o smentire questa ipotesi, che verrebbero addebitate su ogni fattura-assegno37, oltre ad una tassa sulla proprietà privata del suolo38.

Non faremo un riassunto completo, ma nel resto del modello studiato da Agustí Chalaux e il suo gruppo c’è una serie di misure destinate ad evitare la concentrazione di potere, per esempio una separazione radicale degli organi esecutivi e legislativi dello Stato39. Questo determina pure l’inserimento individuale di ogni persona entro uno solo degli statuti seguenti, a scelta: commerciale, comunitario-liberale, o misto-artigiano40. In questo sistema i membri dello statuto comunitario-liberale (per esempio, maestri, avvocati e terapisti] possono offrire gratuitamente i loro servizi, retribuiti con le rendite di origine comunitario41.

Quando Alexandre Deulofeu ci avverte dei gravi pericoli che puo affrontare l’umanità e tutto il pianeta, pericoli che possono provocare un ripiegamento significativo nel nostro grado di evoluzione tecnologica, questi possibili fatti potrebbero mandare a monte il desiderio di Agustí Chalaux che la telematica ci offra uno strumento per stabilire un’economia basata sulla trasparenza e che renda molto più difficile la corruzione, il gioco sporco e gli abusi di potere.

Il modello di Agustí Chalaux applicato alla Cina.

Agustí Chalaux diceva sornionamente: «A me i ricchi non danno fastidio, quelli che mi danno fastidio sono i poveri. E con i poveri ci sono due soluzioni: o si ammazzano o si danno loro dei soldi, in questo modo smettono di essere poveri e comprano nei negozi dei ricchi».

Di fronte alla crisi che può soffrire la Cina come conseguenza della sua incapacità di alimentare con prodotti basici la maggior parte della sua popolazione, una soluzione esemplare sarebbe l’aiuto dei paesi che producono eccedenze di derrate alimentari accettabili per i cinesi e altri prodotti basici per la popolazione indigente delle diverse zone della Cina.

Questa soluzione presenta un primo problema. Questa valanga di eccedenze che dovrebbe nutrire i disoccupati della Cina potrebbe venire interrotta e non raggiungere la sua destinazione, com’è successo in molte spedizioni di aiuti dai popoli dei cosiddetti stati del Primo Mondo ai popoli degli stati del cosiddetto Terzo Mondo, per l’azione perversa di alcuni intermediari, speculatori o funzionari corrotti.

Se si applica un sistema monetario telematico, il cui uso sia obbligatorio e gratuito, e che includa la Cina, – considerando l’alto livello tecnologico di questa società – si potrà sapere automaticamente quali sono le persone che non hanno rendite. Allora si può inventare il danaro necessario perche, distribuito sotto forma di una rendita basica, queste stesse persone povere possano comprare le eccedenze, generando introiti ai negozianti finali, agli intermediari ed agli stessi produttori che generano queste eccedenze.

Con un sistema di rendite di questo genere si può affrontare l’annunciata crisi di risorse finchè i cinesi stessi possano ricorrere alle loro proprie fonti di produzione.

Il modello di Agustí Chalaux applicato agli Stati Uniti.

Di fronte all crisi prevedibile annunciata, Alexandre Deulofeu sosteneva la necessità che gli Stati Uniti passassero dalla fase federale in cui si trovavano alla fase unitaria con il minimo sconquasso possibile.

Fra una fase e l’altra potrebbe sopravvenire una guerra civile, della quale già abbiamo parlato, e che sarebbe necessario evitare. Alexandre Deulofeu aveva già detto che gli esseri umani si caratterizzano per il fatto di modificare le leggi della natura a loro vantaggio, e quindi si possono anche modificare le proprie leggi del Deulofeu, quando queste siano conosciute agli essere i umani.

«Ora, se paragoniamo il processo umano con quello degli animali irrazionali, osserveremo una differenza fondamentale che consiste nel fatto che questi non sanno uscire dal loro determinismo, mentre che l’uomo lo rompe costantemente. I gatti e i cani da sempre si difendono con le unghie o i denti, mentre che l’uomo modifica costantemente i suoi mezzi di difesa. Allo stesso modo gli animali fin dall’origine si spostano di luogo sulle zampe, mentre che l’uomo ha scoperto altri mezzi di locomozione. Un fenomeno simile succede con le piante. Considerate collettivamente, continueranno il loro ciclo evolutivo in modo identico lungo i secoli, mentre non vi siano modifiche nel sistema solare, ma l’uomo, a misura che scopre le leggi della Natura, modifica il suo modo di vita e progredisce. Quindi, perchè non dovrebbe progredire l’umanità, presa nel suo insieme il giorno in cui scoprirà le leggi che reggono la vita delle comunità?»42.

Fra altre misure, il Deulofeu proponeva la cessione delle grandi fortune degli Stati Uniti allo Stato, il passaggio ad una struttura unitaria con un governo forte, e la rinuncia alle ambizioni di conquista, perche potesse avere luogo il passaggio da un sistema ad un altro43.

Lo stabilimento del modello di Agustí Chalaux in una società avanzata como quella degli Stati Uniti di America permetterebbe stabilire un sistema economico molto più scientifico e razionale che quelli dell’attualità, senza ricorrere alla statalizzazione delle grandi fortune, ma stabilendo un mercato libero e allo stesso tempo trasparente, dove si permette una conoscenza precisa dei dati statistici del mercato alla portata di tutti, facendo sí che le reti monetarie telematiche, e la capacità di inventare danaro (che finora era nelle mani di una istituzione privata come la Riserva Federale) siano a partire da quel momento di titolarità publica e della comunità.

I settori sociali senza alcun introito dentro gli stessi Stati Uniti potranno allora usufruire di questi redditi per acquistare le eccedenze di prodotti basici, eliminando la miseria materiale e allontanando così il fantasma della guerra civile.

I popoli dell’antico imperialismo spagnolo.

Sia Alexandre Deulofeu44, sia Agustí Chalaux45, sia il discepolo di quest’ultimo Lluís Maria Xirinacs46 sono sostenitori della struttura confederale di organizzazione politica per risolvere le differenze fra tutte le nazioni e i popoli della Terra.

Sapendo che l’imperialismo spagnolo, come noi lo conosciamo, ha una data approssimata di scadenza di cinque secoli e mezzo, possiamo risparmiarci i conflitti impliciti in quesa scadenza permettendo che i diversi popoli iberici che vogliano entrino, pacificamente e in modo indipendente, come stati di pieno diritto dentro le istituzioni europee.

Nel capitolo XIX e ultimo del suo primo libro, Catalunya i l’Europa futura (La Catalogna e l’Europa futura), il Deulofeu dice: «nell’Europa del futuro ci sarà una vera Società delle Nazioni, che renderà impossibili i conflitti armati internazionali»47.

Alexandre Deulofeu già ci aveva detto che il divenire naturale dei popoli è l’alternanza fra periodi creativi di frammentazione, e periodi di grande unificazione dove non c’è creazione nuova, ma dove si trasmette la creazione dei periodi precedenti. La struttura confederale, con la sua flessibilità, permette quindi il passaggio pacifico ma necessario di quest’evoluzione naturale da un periodo all’altro e viceversa, in ognuno dei luoghi dove si producono questi cambiamenti.

L’apogeo del processo politico planetario si avrà finalmente con la Confederazione Mondiale, in cui tutte le nazioni della Terra, senza eccezione, manterranno la loro libertà, ma gemellate in un progetto politico comune che allontanerà lo spettro della guerra dalla faccia del planeta.

C’è cibo sufficiente per tutti.

Dai tempi dell’economista Thomas Robert Malthus (1766-1834), una delle preoccupazioni maggiori dei demografi è stato l’aumento della popolazione mondiale e la possibilità che non ci siano alimenti sufficienti sul planeta per tutti i suoi abitanti.

Malthus diceva che l’aumento della produzione di alimenti avveniva secondo una proporzione aritmetica, mentre che l’aumento della popolazione ai suoi tempi avveniva secondo una proporzione geometrica. Se la tendenza fosse stata uguale il numero di esseri umani sulla Terra poteva arrivare ad essere eccessivo per la capacità di questa di produrre alimenti.

Nel 1929, Warren Thompson48 ed altri dopo di lui scoprirono che nelle nazioni più sviluppate si produceva un modello di transizione demografica, dove queste passavano da una situazione con tassi elevati di natalità e mortalità, ad una situazione di natalità e mortalità basse, frutto del loro sviluppo economico.

Questo modello di transizione demografica si è esteso ad altre nazioni, con la particolarità che queste ultime accelerano le tappe in rapporto alle prime ad arrivare. Se la situazione va avanti senza grandi variazioni, è prevedibile che la popolazione mondiale si stabilizzerà attorno all’anno 2050.

Inoltre, il gruppo del dottore in agroecologia Peter Rosset ci dimostra che il territorio di ogni stato è sufficiente per produrre gli alimenti necessari per la sua popolazione, persino negli stati più popolosi. Di fatto, produciamo il doppio del necessario, per questo egli propone di distribuire bene quello che viene prodotto, di non impiegare tecnologie che vadano contro l’habitat, di rafforzare le piccole proprietà, che sono in verità le più produttive, e di rispettare la sovranità di ogni stato49.

In questa buona distribuzione del cibo, la soluzione menzionata, proposta dal gruppo di Agustí Chalaux, puo diventare uno strumento molto efficace.

Lo sfruttamento intensivo dei mari e degli oceani.

Oltre alle proposte di soluzioni degli autori menzionati, la necessità di nutrire di cibo l’umanità può essere garantita ancora di più con lo sfruttamento intensivo dei mari e degli oceani.

Nel paleolitico l’essere umano viveva del suo lavoro di cacciatore, raccoglitore e approfittatore di carogne in terra ferma. La rivoluzione neolitica segnò il passaggio ad uno sfruttamento della terra basato sull’agricoltura e l’allevamento.

Attualmente gli esseri umani continuano ad applicare in prevalenza un sistema simile a quello del paeolitico per sfruttare i nostri mari, basato nella pesca e la raccolta. Si parlerebbe quindi di smettere di depredare i vegetali e gli animali marini selvaggi, e stabilire ampie zone di coltivazione di varietà vegetali e di allevamento di animali marini, lasciando il resto delle acque agli ecosistemi naturali.

Con questi sistemi si potrebbe risolvere l’approvvigionamento di cibo degli esseri umani senza esaurire gli ecosistemi naturali, finche tutti i popoli della Terra abbiano compiuto il loro modello di transizione demografica e si stabilizzi la popolazione umana sopra il pianeta.

Non è quindi il caso di pensare che dobbiamo lasciare che i possibili conflitti previsti da Alexandre Deulofeu ci servano per provocare una riduzione della popolazione mondiale e quindi permettere alla lunga il suo sostentamento.

Riciclaggio, energie rinnovabili e rispetto per gli ecosistemi.

Si alzano molte voci avvertendo della necessità di una trasformazione dei sistemi di produzione e di consumo degli esseri umani basata su fattori ecologici.

Il primo fattore necessario è il riciclaggio della materia. Se gli umani prendiamo in considerazione i cicli della materia nel momento di produrre e consumare, produciamo soltanto prodotti riciclabili e ricicliamo tutti i rifiuti, allora da un punto di vista materiale il pianeta non finirebbe mai.

Il secondo fattore è l’utilizzazione esclusiva di energie rinnovabili. Se gli umani utilizziamo soltanto energie rinnovabili, smettiamo di utilizzare le energie fossili e quelle di tipo nucleare, e stabiliamo l’uso delle energie dette libere, nel caso che si dimostri la loro efficacia, allora da un punto di vista energetico vivremo pure in un’abbondanza illimitata50.

Il terzo fattore è il rispetto per gli ecosistemi naturali. Sia nella tera ferma come nei fiumi, mari e oceani, gli esseri umani devono rispettare gli ecosistemi naturali che permettono pure la nostra sussistenza.

Un sistema economico più scientifico, che renda responsabili le persone, come quello enunciato da Agustí Chalaux, può aiutare decisamente all’applicazione progressiva di queste esigenze ecologiche che abbiamo menzionato. Ma lo stesso Agustí ci avverte:

«Perche i rapporti dell’uomo con la natura cambino di direzione, passino dall’attuale orientazione possessiva e distruttiva ad una di rispetto ed ammirazione, è necessario un cambiamento radicale di mentalità che richiede tempo e che non si può improvvisare per legge. Qui le strutture sociali libertarie possono aiutare ad accelerare il processo. Una società chiara e trasparente, monetariamente responsabile, con molto tempo libeero, con abbondanza di produzione e con una gran solidarietà comunitaria verso i bisognosi, è una società che non pone ostacoli alle idee, agli esperimenti sociali, che non condiziona le mentalità, ma le lascia libere e le aiuta nelle loro iniziative, e per tanto promuove il cambio e la trasformazione sociale»51.

Allo stesso tempo, l’applicazione di queste soluzioni tecniche menzionate ora renderebbero più facile la realizzazione del modello economico del Chalaux verso quello che lui chiama il comunismo libertario.

Conclusione.

Alexandre Deulofeu con la sua teoria ci avverte dei possibili pericoli, e con il suo lavoro attivo per la pace ci da l’esempio. Agustí Chalaux e il suo gruppo, parallelamente, ci danno uno strumento assieme al loro modello.

Con questo strumento e le soluzioni manifestate possiamo superare queste sfide, dimostrando, se raddrizziamo la rotta dell’umanità, finora egoista a breve termine, che meritiamo di continuare ad esistere. Dopo di ciò potremo far ascendere il nostro pianeta e l’umanità nel cammino dell’evoluzione collettiva.

Brauli Tamarit Tamarit.

Barcellona, lunedì 8 marzo 2010.

Ringraziamo l’aiuto delle persone che hanno fatto rettifiche e correzioni a questo documento.

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Note:

1In questo testo, al posto della parola impero, usata dal Deulofeu, utilizzeremo il vocabolo imperialismo, che è la parola utilizzata da Agustí Chalaux. Quest’ultimo sostiene la necessità di utilizzare un linguaggio completamente univoco nello studio e l’applicazione delle scienze sociali. Lasceremo intatte le citazioni testuali. Secondo il Chalaux, gli imperi sono costituiti liberamente dalle nazioni che si uniscono per cercare sostegno e protezione… mentre che gli imperialismi vengono costituiti per la forza con delle nazioni sottomesse al più forte. Secondo il Chalaux, la maggior parte di quelli che storicamente vengono definiti como imperi, di fatto sono degli imperialismi.

2Alexandre Deulofeu, Memòries de la revolució, de la guerra i l’exili (Memorie della rivoluzione, della guerra e dell’esilio), volume 1, pagina 14.

3Ibid., pagina 15.

4Ibid. pag. 16.

5Ibid, pag. 22.

6Ibid., pag. 23.

7Ibid., pag. 25.

8Ibid., pag. 30.

9Ibid., pag. 35.

10Ibid, pag. 43-44.

11Ibid., pag. 110.

12Ibid., pag. 116.

13Ibid., pag. 126.

14Alexandre Deulofeu, Naixement, grandesa i mort de les civilitzacions (Nascita, grandezza e morte delle civilità), pag. 61, edizione catalana del 1970.

15Ibid., pag. 81.

16Ibid., pag. 90.

17Ibid., pag. 121.

18Che chiameremo imperi se è stata costituita liberamente.

19Ibid., pag. 121.

20Alexandre Deulofeu, La Matemàtica de la Història (La matematica della storia) libro scritto nel 1948, pubblicato nel 1951, e basato su un opera più vasta finita nel 1945.

21Pag. 196.

22Víctor José Fernández Bolívar, Los principios matemáticos-históricos y la evolución de la libertad (I principi matematico-storici e l’evoluzione della libertà).

23Nacimiento, grandeza y muerte de las civilizaciones (Nascita, grandezza e morte delle civiltà), pag. 204, del 1956.

24Alexandre Deulofeu, Les cultures irano-sumèria-caldea, hitita i egípcia (Le culture irano-sumeria-caldea, ittita ed egizia).

25Llibres de l’Índex / Neopatria, 2004.

26Juli Gutièrrez Deulofeu, Alexandre Deulofeu. La matemàtica de la història (Alexandre Deulofeu. La Matematica della Storia), pag. 137.

27Alexandre Deulofeu, La matemàtica de la història (La Matematica della Storia), prima edizione del 1951, seconda edizione del 1967, pagine 203 e 204.

28Il 1479 è l’anno in cui i Re Cattolici diventarono re dei loro regni rispettivi.

29Alexandre Deulofeu, Naixement, grandesa y mort de les civilitzacions (Nascita, grandezza e morte delle civiltà), pag. 127.

30Agustí Chalaux, Notes autobiogràfiques (Note autobiografiche).

31Magdalena Grau Figueras, Agustí Chalaux de Subirà, Assaig sobre moneda, mercat i societat (Saggio su moneta, mercato e società, edizione dell’anno 2000, capitolo 4, paragrafo 1, pag. 69.

32Ibid., capitolo 6, pag. 89-90.

33Ibid., capitolo 13, paragrafo 2, pag. 139.

34Ibid, capitolo 6, pagina 90.

35Ibid., capitolo 14, paragrafo 4, pag. 151.

36Ibid., capitolo 22, pag. 226-227.

37Ibid., capitolo 7, pag. 93.

38Ibid., capitolo 14, paragrafo 5, pag. 155.

39Ibid., capitolo 11, pag. 124.

40Ibid., capitolo 10, pag. 117-118.

41Ibid., capitolo 16, paragrafo 3, pag. 182.

42Alexandre Deulofeu, La matemàtica de la història (La Matematica della Storia), pag. 213, prima edizione del 1951, seconda edizione del 1967.

43Ibid., pag. 34.

44Il suo libro Catalunya i l’Europa futura (La Catalogna e l’Europa futura).

45Il suo libro Assaig sobre moneda, mercat i societat (Saggio su moneta, mercato e società).

46Lluis Maria Xirinacs. Costituzione, pacchetto di modifiche.Durante il Senato Costituente degli anni 1977-1979 nello Stato spagnolo, il gruppo del senatore indipendente per Barcellona Lluís Maria Xirinacs, raccogliendo anche delle proposte popolari, progettò una costituzione confederale per l’insieme delle regioni della Spagna. Questo testo fu pubblicato in catalano e spagnolo nei libri Constitució, paquet d’esmenes, e Constitución, paquete de enmiendas (Costituzione, pacchetto di modifiche), rispettivamente. In questi libri mostra il suo progetto di costituzione contrapposto al testo uscito dal Congresso dei Deputati, che non è esattamente il testo finale votato in referendum. Fallito questo tentativo, il Xirinacs difese l’indipendenza delle regioni catalane rispetto alla Spagna, la Francia e l’Italia, ma continuó la difesa del modello confederale applicato a tutti i livelli politici, compresi i continenti come l’Europa, e tutto il mondo. Qui egli rivendica un albero di assemblee costituito, in senso ascendente, dagli individui, le diverse nazioni vernacole, come le Regioni Catalane, fino alle assemblee europea e mondiale.

47Pag. 300.

48W. S. Thompson, Population. American Sociological Review 34 (6): 959-975]

49Peter Rosset, World hunger: 12 myths, menzionato nell’articolo di Imma Sanchís Todo país puede alimentar a su gente (Qualunque paese puo nutrire la sua gente). La Vanguardia, sabato 16 aprile 2005. La Contra, pag. 76.

50Esempio: rapporto di Greenpeace Renovables 2050, del 23 novembre 2005, menzionato negli articoli di stampa: Ángela Rodríguez. Catalunya té energia neta en abundància. (La Catalogna ha dell’energia pulita in abbondanza). Metro Directe, mercoledì 23 novembre 2005, e Renovarse o agotar la naturaleza (Rinnovarsi o esaurire la natura). Metro Directe, venerdì 25 novembre 2005.

51Magdalena Grau Figueras, Agustí Chalaux de Subirà, Assaig sobre moneda, mercat i societat (Saggio su moneta, mercato e società), edizione dell’anno 2000, capitolo 18, paragrafo 3, pag. 204.